Il piccolo borgo di Poggiorsini sorge tra le alte e calcaree Murge Baresi, all’interno del Parco Nazionale dell’Alta Murgia. Il panorama offerto dalle alture che circondano l’abitato è di estrema bellezza e varietà, grazie alla presenza di vette, distese pianeggianti e numerosi corsi d’acqua. Il territorio è figlio del lavoro dell’uomo, come rivelano le vaste superfici coltivate a cereali, i vigneti e gli uliveti che rappresentano la più importante fetta dell’economia del borgo.
Gli scenari cambiano col mutare delle stagioni: in primavera si possono osservare, nel verde intenso dei campi di grano o dei pascoli rocciosi, le brillanti fioriture delle splendide orchidee, dei gladioli o dei tulipani selvatici. La delicata colorazione della stipa delle fate in fiore si associa al rosa dell'asfodelo o al giallo della possente ferula, mentre nel cielo sfrecciano balestrucci e falchi. In autunno i ciclamini colorano le nude pietre dei costoni rocciosi e dei numerosi muretti a secco, mentre in inverno i frutti rossi del biancospino e blu del prugnolo dipingono le cupe e nebbiose giornate.
Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, tra i più grandi d’Italia, è un’area protetta che si estende nell’altopiano delle Murge, tra le provincie di Bari e BAT, includendo i comuni di Altamura, Andria, Bitonto, Cassano delle Murge, Corato, Gravina in Puglia, Grumo Appula, Minervino Murge, Poggiorsini, Ruvo di Puglia, Santeramo in Colle, Spinazzola, Toritto. Ai bordi dell’area protetta, comprende anche i comuni di Acquaviva delle Fonti e Laterza. Nei suoi confini custodisce una grande biodiversità fatta di flora, fauna e habitat, importanti fenomeni naturali e ambientali, ed è testimone di rilevanti eventi geologici e storici.
L’Alta Murgia è un luogo caratterizzato da sempre dalla presenza dell’uomo e può vantare siti paleontologici e archeologici di interesse internazionale. Testimonianza di queste rilevanze storiche sono le numerose tombe scavate nella pietra presenti in vari siti archeologici, l’eccezionale scheletro fossile dell’Uomo di Altamura, imprigionato nella grotta carsica di Lamalunga, e lo straordinario giacimento di oltre 40 mila orme di dinosauri perfettamente conservate. Non mancano poi testimonianze storiche della dominazione normanno sveva, le cui tracce sono ancora presenti in molti dei centri storici e culminano nell’imponente Castel del Monte. La fauna del parco è caratterizzata da moltissime specie, tra cui uccelli diurni come il falco naumanni, o notturni come barbagianni, gufi o civette. Tra gli anfibi e i rettili sono diffusi il tritone italiano e la vipera. È molto comune incontrare anche volpi, donnole, faine, tassi, ma anche lupi.
La flora tipica della zona comprende alberi come il cipresso, la quercia, il pino d'Aleppo, il leccio, il cerro, il noce, il mandorlo e il fico. Tra le erbe spontanee sono tipiche la ferula e l’asfodelo, oltre a quelle aromatiche tipo rosmarino, origano, ma anche il biancospino, il mirto e il caprifoglio. Numerose sono le specie di orchidee spontanee che crescono nell’area del parco, creando un vero e proprio spettacolo di biodiversità.
Il Parco dell’Alta Murgia è stato recentemente dichiarato Geoparco Mondiale UNESCO. Questo prestigioso riconoscimento rappresenta un traguardo storico non solo per la Puglia, ma per l'Italia intera. Con l'ingresso nella rete internazionale dei Geoparchi, l'Alta Murgia e le Premurge si uniscono a un’élite mondiale di territori impegnati nella tutela del patrimonio e nella promozione di uno sviluppo sostenibile, per contrastare le minacce ambientali e i cambiamenti climatici.